Ribolla (Gr): teatro, canti e poesia dal 9 al 11 aprile 2010

Il programma è molto nutrito: inizierà il venerdì pomeriggio con la presentazione degli atti del convegno sull'ottava rima che si tenne a Ribolla nel 2007, libro pubblicato recentemente da Effigi per la Biblioteca di Roccastrada "Antonio Gamberi", con le relazioni di Paolo Piquereddu, Paolo De Simonis, Valentina Zingari e Antonio Fanelli. Alle 21 ci sarà la rappresentazione della commedia di Morbello Vergari "Li sposi di san Bisognino", con la compagnia Teatro Studio diretta da Mario Fraschetti. Il sabato mattina, dopo una riunione fra i rappresentanti degli enti che fanno parte del progetto, si avrà una conferenza stampa per presentare i risultati raggiunti dagli studiosi in quasi un anno di ricerca e di scambio sul territorio interessato. Sarà mostrato il sito internet di incontro, che si sta arricchendo giorno per giorno di nuovi contenuti. Al termine sarà offerto un piccolo rinfresco. Nel pomeriggio di sabato avrà luogo una rassegna di cinema etnografico legato all'oralità e all'ottava rima. Il pubblico potrà assistere alla proiezione dei film girati da registi importanti. I film in programma: Maurizio Ricci (soggetto di G. Kezich), Contadini e poeti (1986) Michele Mossa e Michele Trentini, Il canto scaltro, 60 min. 2009 Marco Lutzu e Valentina Manconi, In viaggio per la musica, 22 min. 2004 Circolo Gianni Rodari onlus, LABnovecento, Angelo Paoletti, La memoria cantata, min. 44,40 "Poeti a braccio della Maremma Altolaziale” (1986-1996), di Marcello Arduni. Nel dopocena di sabato ci sarà lo spettacolo del “Canto a chitarra”, poesia estemporanea sarda su base musicale data anch’essa in maniera improvvisata da un chitarrista. La tradizione estemporanea in Sardegna è molto diffusa e articolata, e comprende varie forme, come il canto campidanese, quello logudorese, il Canto a concordu. Il Canto a chitarra sarà presentato al pubblico in dialogo con la tradizione musicale toscana, che sarà offerta dal Coro dei minatori di Santa Fiora e dai Torelli Maremmani di Ribolla. La domenica mattina ci sarà un seminario sul tema del dono. Tema centrale del progetto IN.CON.T.R.O. è la documentazione di pratiche legate all'oralità, a cominciare dalla poesia estemporanea, tradizione comune a tutte e tre le aree, sebbene ognuna con forme diverse. In Maremma, ma anche in altre parti della Toscana, il dono è, nella tradizione, collegato a pratiche di oralità e di canto augurale, e può dar vita a varie forme, esempi delle quali sono la "befanata", il "maggio lirico", il "Sant'Antonio". Pietro Clemente ha lavorato a lungo sulla tradizione del maggio lirico in Maremma, insieme a Roberto Ferretti, individuando in questa forma di "spettacolo itinerante con questua", una strategia che i contadini del sud della Toscana mettevano in atto per consolidare alleanze familiari. Nel canto del maggio in Maremma un gruppo di persone visita le case dei contadini portando "in dono" un canto augurale introdotto da alcune strofe in ottava rima improvvisate e ricevendo "in cambio" dei beni alimentari. L’idea del seminario è quella di analizzare la tradizione dell'oralità, della poesia estemporanea, del canto augurale "scambiato" su un piano di equivalenza, con beni alimentari (più recentemente denaro), per affrontare il tema del dono, dello scambio, da un punto di vista antropologico molto più ampio. La ricerca antropologica più recente si è occupata del tema del dono in vari ambiti della socialità, fra i quali, uno degli aspetti più forti e densi di significati, quello della donazione del sangue e degli organi.

Ultimo aggiornamento: 08.04.10