Contrasto a quattro sul bacio Incontro annuale dei poeti estemporanei di Ribolla.
Ribolla (GR), 11 aprile 2010 – Questa scheda si riferisce al primo dei contrasti che si susseguono nel corso dell'incontro annuale di poeti di Ribolla del 2010. Come di consueto, sia per lasciare che gli animi si scaldino, sia perché le migliori performance è bene riservarle a più tardi, vengono fatti cantare per primi i poeti più giovani. Si tratta di un contrasto inusuale, nel quale, a differenza di quanto avviene di solito, i quattro poeti non impersonano altrettanti oggetti, personaggi o motivi contrastanti, come molte volte avviene (un tipico contrasto a quattro è “acqua, sole, vento e neve”). In questo caso, invece, i poeti sono chiamati a improvvisare su un tema unico: il bacio.
Ribolla, 11 aprile 2010 - Contrasto sul bacio
Ribolla 11-4-2010 - Contrasto sul bacio - Cecilia Rustici, Lorenzo Clemente, Fabrizio Ganugi, Irene Marconi from paolo nardini on Vimeo .
numero inventario |
GR20100005 |
tipo |
video |
natura |
Spettacolo |
genere |
Canto |
autori |
Lorenzo Clemente, Irene Marconi, Cecilia Rustici e Fabrizio Ganugi |
luogo |
Ribolla, Circolo ARCI, 11 aprile 2010 |
data |
2010-09-15 |
lingua |
Italiano, forme dialettali toscane (intercalare grossetano e pratese) |
diritti
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descrizione tecnica |
Video originale, cassetta MiniDV (digital video)3 |
durata |
Il documento originale (prodotto da Mario Spiganti del CRED Casentino) ha durata h 2, m 57, s 30. Il contrasto in oggetto va dal m 33,07 al m 45,00. |
analisi del contenuto |
Le ottave improvvisate evidenziano l’inesperienza dei giovani poeti (ad eccezione di Irene Marconi), ed il mancato rispetto della metrica più di frequente, e della rima, si avverte anche senza bisogno della trascrizione (è noto che l’uso sapiente dei melismi nasconde talvolta versi zoppicanti, che tuttavia si rivelano tali alla trascrizione). Anche l’argomentazione non è lineare, e si passa dalla forte carica ironica dei giovani poeti, ad un accostamento al tema più delicato da parte delle poetesse. I ragazzi non si sono fatti mancare neanche un fuori tema, con l’ottava sul “partito delle seghe”. È frequente anche l’intercalare in prosa, che spezza la continuità del canto e riporta il poeta nella dimensione dell’ordinario (assumendo il momento dell’estro poetico come “stra-ordinario”). Questo pendolare fra poesia e prosa, fra straordinaria condizione di estro e ordinario, sembra denotare una scarsa convinzione del proprio status di poeta improvvisatore. Non c’è un abbandono completo alla poesia, e il messaggio subliminale che sembra di percepire è qualcosa come “il mio essere è ordinario, talvolta mi abbandono all’estro poetico, ma subito rientro”. Questo non avviene con i poeti più navigati, con gli anziani, che quando cantano “sono” il personaggio. |
note complementari |
parole chiave |
Oralità, Improvvisazione, Poesia estemporanea, Poesia improvvisata, Ottava rima, Ottavina, Giro di ottave. Palco, Musa edizione |
edizione |
altro |
Gabriella Pizzetti
Allora benvenuti a tutti io ho raccolto i vostri contrasti, ho raccolto gli argomenti di cui volete oggi far parlare i nostri poeti. Avete visto, ci sono tantissimi poeti, è una data particolare, poi vedrete quali sono le caratteristiche di oggi. Molti hanno scritto i loro argomenti, sarò brevissima: Adamo ed Eva; il mutuo e l'affitto; la bionda e la bruna; la mamma e la matrigna; Emilio Fede e Santoro; la pedofilia e il clero e questi sono stati molti; la Lega, l'Italia unita; la campagna la città; oralità scrittura; rincaro della benzina; computer zappa; Berlusconi Bersani; moglie e amante; avvocato cliente... non so se riusciremo a farli tutti. Questa'anno ci sono molti poeti e molti vengono dalla Corsica e quindi sentirete suoni nuovi con la voce. Cominceremo con un tema speciale… con qualcuno che non ha indicato un contrasto ma un'unica parola: è “Bacio”. Ora invito Paola, che è una studiosa, quest'anno partecipa con noi a questo bellissimo incontro che vede coinvolti oltre ai poeti, tutti voi, gli appassionati, i professori, gli studiosi: tutti sentiamo con grande forza la potenza della parola cantata. Paola Pannozzo Buonasera a tutti. Intanto porto il mio saluto personale perché per me è una grande gioia essere qui a Ribolla, sono stata assente qualche anno perché ero fuori per lavoro ma posso dire diciotto anni fa ho incominciato qui proprio in questa sala insieme ad alcuni amici, a Corrado [Barontini] e Domenico Gamberi e sono contenta che questa manifestazione dai primi passi sia arrivata a essere quello che è oggi. Non rubo altro tempo, non rubo la scena ai nostri poeti come diceva Gabriella che mi ha appena preceduta, quest'anno si vuol cominciare un po’ in maniera diversa. Cominciamo subito con un contrasto, molti ne sono stati proposti, tutti interessanti, che daranno battaglia ai nostri poeti. Cominceremo con un argomento particolare, un argomento poetico, un argomento romantico: il bacio. Un argomento per “ragionar cantando”, una proposta per sentire i versi di poesia, e la proponiamo con quattro giovani, io ve li presento, sono Irene Marconi, Cecilia Rustici, che chiamerei ad avvicinarsi, qui al microfono, e poi Lorenzo Clemente e Fabrizio Ganugi che sono di Prato. Intanto quattro giovani con esperienze diverse, fa piacere vedere che questo testimone dagli anziani cultori, comunque viene trasmesso a dei giovani, questo ci fa ben sperare che possa durare nel tempo, che possa non perdersi, e soprattutto vedere anche delle donne fa particolarmente piacere. Noi per anni abbiamo fatto delle edizioni completamente al maschile, poi sappiamo di donne che hanno cantato, che erano fra le poetesse, ma difficilmente si esibivano in pubblico, anche nei tempi passati, per cui ci fa particolarmente piacere. Quindi lascio a loro il microfono e sentiamo, godiamoci questi versi sul bacio. I quattro si salutano e si danno la mano. Irene Chi comincia... lui è il più alto. Lorenzo Clemente: l'altro.. a si va in scala.. Irene: eh ci hanno messo … mettiamo incrociati… Antonello Ricci: anzi mettiamo le ragazze al centro La strategia di Antonello Ricci è chiara, una volta stabilito che il primo a cantare sarà Lorenzo Clemente, che si trova alla destra: mettere le ragazze al centro, comporta che Cecilia Rustici, la meno esperta del gruppo, segua nel cantare a Irene Marconi, che invece ha maggiore esperienza. Questo la sottrae all’essere in successione al Ganugi, che canta per la prima volta a Ribolla, e non lo conosciamo, quindi non si è sicuri di quali potranno essere le sue chiuse (il distico finale) con le quali dovrà fare rima il primo verso del successore. In effetti, poi, nessuno lascia chiuse difficili (in _are e _uta Lorenzo Clemente, in _ito e _ia Irene Marconi, in _are e _are Cecilia Rustici, in _eghe e _ina Fabrizio Ganugi). Lorenzo Clemente Anche se sono una persona scema del bacio adesso qui si vuol parlare gli è sai ben interessante tema speriamo che du’ o tre ore si stia a cantare la poesia al nostro favor rema anche se noi esperti non si pare e un bacio amico tu riuscisti a dare durò du settimane a vomitare Irene Marconi Dunque su questo tema vò cantare del bacio analizziamo un po' l'essenza chi più chi meno qui esperto mi pare qualcuno pensa sia un'antica scienza allora mi ritrova a analizzare quello che penso e ‘un se ne pò far senza comunque lui fra tutti fa un invito e intanto vedo fondò un partito [si riferisce all'immagine sulla maglietta di Lorenzo Carugi dove ci sono due figure e la scritta “Il partito delle seghe”] Cecilia Rustici Il verso è già partito verso un tema assai ardente e io alle labbra punto il dito davanti a voi cara gente un bacio allieta anche un partito l'avvocato anche il cliente ormai nessuno ha mentito e iniziamo tutti a cantare Fabrizio Ganugi (rivolgendosi a Irene) “Presenterò il partito, allora, visto che m’hai invitato te…” E il partito voglio presentare ve lo presento qui e è di molto sano e voi di certo dovete votare questo partito che ‘un è nato invano per questo ve lo voglio consigliare che gli è un partito molto alla mano ve lo presento qui a queste congreghe il mio partito è quello delle seghe (l'unico partito in cui non importa quale mano, anzi l'importante è che la usi). Lorenzo Clemente Amico un ti infilare in queste beghe De’ bbacio qui si deve noi cantare Perché ‘un tu ha’ bacia’o neanche le streghe chiediam dell'argomento di cantare tu sei volgare tu parli di seghe ti paiono argomenti d'affrontare e una donna ‘un l’hai mai avuta ma a i’ pprimo bacio era già bell’e svenuta Irene Marconi Vedo la gente un poco dispiaciuta che in voi ragazzi c'aveva speranza pensava donna avesse conosciuta portata in qualche anfratto in qualche stanza di baci poi riempita e poi goduta la sua essenza con dovuta costanza e poi parliamo chiaro in poesia non c'è argomento più bello che ci sia Cecilia Rustici Il bacio è la cosa più bella che ci sia voi uomini lo dovete sì capire c'è chi l'ha detto chi l'ha scritto anche in poesia di certo non ci se ne deve pentire voi lo date e poi scappate via non state le parole a sentire e invece dovete poi restare e mettervi anche a parlare Fabrizio Ganugi So' un tipo io un po' particolare e dice lui che ‘un conosco il bacio di donne invece io ne ho avute un mare e lui no perché e puzza come i’ ccacio e questa cosa vado a dichiarare a me lui non mi pare certo un macio e la dama a lui non si avvicina il bacio che conosce è Perugina Lorenzo Clemente La tua poesia è sai meschina e qui lo voglio dire in questo ufficio te tu ‘un l'hai mai avuta una bambina ‘un sai bacià ‘unn usi il dentifricio tu pari quasi una persona fina però tu rizzi subito l’edificio e quella sola che tu l’hai baciata l'ha se ne accorse poi la t’è scappata Irene Marconi Allora concludiam per la serata Cecilia Rustici Un argomento bello l'abbiamo cantato Patrizio Carugi E la questione invero s'è affrontata [Irene Marconi a Lorenzo Clemente: “’un ti distrarre: …cantato”] Lorenzo Clemente Lo voglio dire anche se so' di Prato Irene Marconi Una ciurma mi pare un po' sguaiata Cecilia Rustici Qui tutti un bacio sì l'abbiamo dato Lorenzo Clemente Un so se 'l fiato o per l'arroganza ma il bacio me lo danno sempre a distanza Irene Marconi: basta finiamola qui per carità… Gabriella Pizzetti: Ringraziamo i giovani.. |