Intervista sull'oralità. Sardegna (50)
Intervista ad un tifoso (appassionato cultore) della poesia e del canto a chitarra di tradizione orale
Intervista sull'oralità. Sardegna (50)
numero inventario |
CAG 062 |
tipo |
suono |
natura |
Indagine etnografica |
genere |
Testimonianza tematica |
autori |
Ricercatore : MAurizio Corda
Intervistato: Giovannino Pinna |
luogo |
Bolotana |
data |
2011-04-03 |
lingua |
Sardo campidanese |
diritti
|
Consenso orale |
descrizione tecnica |
durata |
6,17 |
analisi del contenuto |
Giovannino Pinna (Nino ‘e Pusuddu - 69 anni), ex cantadore non professionista con alcune esperienze sul palco, in questo estratto parla inizialmente della necessità, per poter cantare a chiterra, di avere una buona voce per natura e di dover frequentare assiduamente la pratica musicale. Un buon livello può considerarsi raggiunto quando si riescono ad affrontare i cosiddetti ‘canti classici’, per i quali fa le dovute differenze secondo diversi parametri: il fiato, la maestria e il controllo melodici, l’ascolto della chitarra e il ritorno ‘a re’. Infine racconta della pratica di cantare ‘a irzenzu’: versi inventati (nel cantu in re, oltre che nei mutos) durante le serenate che, in casi di rifiuto della dedica, servivano ad offendere l’interessata. Nel caso di Nino le dinamiche e gli scopi reali delle serenate stavano andando scemando, ciononostante si cantava comunque a irzenzu per puro divertimento. Nino ne riporta a memoria alcuni versi. |
note complementari |
parole chiave |
Poesia improvvisata, Bolotana, appassionati, canto a chitarra, Sardegna, apprendimento, tradizione orale,serenate |
edizione |
altro |