Cagliari, febbraio 2011

Poiché non posso esser lì presente,
per cause più che altro di lavoro,
mi dispiaceva di non dirvi niente
oggi che si riunisce un grande coro
di gente che lavora con la mente,
di professori e collaboratori loro,
che sul tema dell’improvvisazione
oggi imbastiscono la discussione.

Per dir qualcosa colgo l’occasione
Volendo più che altro fa un commento
Qui credo adatta sia la situazione
In rima voglio fare il mio intervento.
Penso di parlar pe’ altre persone
Dar voce ai poeti questo è l’intento
Che ai convegni spesso sono assenti
Ma son protagonisti negli eventi.

Non è facile far tutti contenti
In questa difficile materia
Molti poeti sono diffidenti
E la questione qui diventa seria
Quando si tratta di essere presenti
Oltre i contorni della propria meria,
ovvero allontanarsi dai confini
di casa propria e dei posti vicini.

Se a improvvisare siamo infatti inclini,
non è la stessa cosa che viaggiare
questo coinvolge i “grandi” ed i “piccini”,
che spesso preferiscono cantare
con chi ben li conosce e sa i destini
col pubblico che bene sa apprezzare,
proporre nei contrasti giusta meta
per valorizzare ogni poeta.

Altro motivo che gli animi inquieta
E che da qualche tempo viene in luce
È l’accompagnatore del poeta
Cioè colui che l’evento conduce:
come abile sarta unisce seta
alla fodera e insieme ben le cuce,
un accompagnatore competente
tramite è tra chi canta e chi sente.


Deve infatti spiegarglielo alla gente
Che questa arte non conosce bene
Ed ai poeti non proporre niente
Che possa provoca’ imbarazzo e pene
Deve tenere sempre ben presente
che lo spettacolo è il frutto di un insieme
in cui protagonisti so’ i cantori
ma sono attivi anche gli spettatori.

E’ meglio siano dei conoscitori
che abbiano visto già quelle persone,
piuttosto che soltanto conduttori
che vogliono guidà una trasmissione
e noi poeti, ‘un siamo professori,
competenti in ogni situazione
il tema dato, una rima sbagliata
possono rovinare una serata!

A conclusione io sono arrivata,
ma prima di interrompere i miei versi
altra questione venga analizzata
quella cioè dei linguaggi diversi
a cantare la rima improvvisata
da molti luoghi i poeti so’ emersi
realtà concreta e ‘un si può cancellare:
lingue diverse, stesso improvvisare.

Mi sembra giusto oltre non andare,
con i miei spunti sulla discussione
e un buon proseguimento ora augurare
senza rubarvi oltre l’attenzione.
Mi auguro si possa organizzare
Come se fosse di un circo il tendone
Con IN.CON.TR.O un solo contenitore
Riconosciuto da ogni rimatore!

Irene Marconi