Oralità e politiche

LE ARTI DELL’IMPROVVISAZIONE POETICA PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE DELL’UMANITA?

L’idea di proporre una candidatura Unesco per le arti dell’improvvisazione poetica a patrimonio immateriale dell’umanità, discussa ad Abu Dhabi (IV sessione del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, Abu Dhabi, Ottobre 2009) con i rappresentanti dell’Italia, del Marocco, della Mauritania dell’Algeria e della Catalogna e con i responsabili della segreteria Unesco, ha sollevato interesse ed adesione.

L’Unesco sta orientando decisamente i paesi verso dossier di candidatura che, rispettando lo “spirito della Convenzione”, propongano patrimoni transnazionali, contribuendo al dialogo interculturale e agli scambi tra paesi del nord e del sud del mondo. Il patrimonio costituito dalle arti dell’improvvisazione poetica presenta caratteri non ascrivibili ad un territorio né ad una nazione, è luogo di trasmissione di pratiche che collegando gli eredi della tradizione alle grandi correnti della poesia epica e classica, si ancora ed esprime nelle pieghe del quotidiano e dei suoi rituali. Le arti dell’improvvisazione poetica sono oggetto di condivisione tra le generazioni ed espressione di nuove creatività. Le comunità della poesia improvvisata incontrate grazie al progetto INCONTRO, pur alimentando il senso di appartenenza a territori ed identità locali, sono  caratterizzate da una grande mobilità attraverso le frontiere geografiche, linguistiche, culturali.

Un altro fattore da porre in rilievo è legato all’attenzione della comunità scientifica e alle azioni di documentazione già in corso. Da segnalare sono anche gli esperimenti di condivisione in rete del variegato mondo della poesia improvvisata.  Alla V sessione del Comitato Intergovernativo del Patrimonio Immateriale, tenutasi a Nairobi nel novembre 2010, l’idea di candidatura è stata ripresa e sviluppata in un  interessante dialogo allargato ad altri paesi, tra cui Tunisia, Marocco e Brasile. Dagli incontri è emersa la proposta di organizzare un seminario/festival dell’improvvisazione poetica, che porti i ricercatori a viaggiare con i poeti, per promuovere la conoscenza delle arti dell’improvvisazione nella diversità delle loro forme ed espressioni, in modo da costruire e rinforzare il senso di una rete internazionale dell’improvvisazione poetica come patrimonio condiviso e strumento di pace.

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